In base alla normativa in materia di privacy applicabile, CISL LIGURIA – Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori titolare del trattamento dei dati acquisiti tramite il presente sito informa l’utente che tale sito web non utilizza cookie di profilazione al fine di inviare messaggi pubblicitari in linea con le preferenze manifestate nell'ambito della navigazione in rete. Il presente sito installa cookies di terze parti. La prosecuzione della navigazione, compreso lo scroll ed il click su elementi del sito, equivale a consenso.
Per maggiori informazioni, anche in ordine ai cookies tecnici utilizzati dal sito, e per negare il consenso all’installazione dei singoli cookie è possibile consultare l’informativa cookies completa

Maestripieri, segretario generale Cisl Liguria: "Preoccupazioni di metodo e di merito sul modello ligure di autonomia differenziata"

Maestripieri 800x600“Modello di autonomia ligure: la Cisl vuole partecipare ad una discussione che possa traguardare un regionalismo che si deve poter caratterizzare per un alto grado di cooperazione, di solidarietà tra territori e cittadini e sussidiarietà tra i livelli istituzionali”. Lo dice Luca Maestripieri, segretario generale Cisl Liguria. “Serve un disegno che abbia come unico obiettivo la crescita del benessere dei cittadini liguri e della coesione sociale

 - prosegue Maestripieri -. Il modello ligure di autonomia differenziata che la giunta regionale vuole deliberare venerdì prossimo sconta una sostanziale assenza di partecipazione e condivisione con le parti sociali. Gli ultimi confronti si sono esauriti in pochi passaggi, non sufficienti a creare un quadro concertato su temi importanti quali, ad esempio, il lavoro, la scuola, la sanità e le infrastrutture. Per questo la Cisl auspica si trovino tempi e modi per una maggiore riflessione sui contenuti. È necessario che argomenti così importanti per il mondo del lavoro e la vita dei cittadini tutti vengano affrontati finalmente con un dibattito articolato e partecipato con la società civile e le organizzazioni di rappresentanza. In assenza di tutto ciò, in una regione come la Liguria che ha un residuo fiscale negativo, mancherebbe una valutazione più attenta e approfondita sugli effetti e le ricadute che la regionalizzazione porterà. Il tema delle risorse per finanziare questa operazione è centrale. Ripartiamo dalla proposta originaria dell’autonomia finanziaria dei porti in Liguria: una più ampia quota dell’IVA generata dai nostri traffici deve rimanere nel nostro territorio a finanziare lo sviluppo”.

Stampa