In base alla normativa in materia di privacy applicabile, CISL LIGURIA – Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori titolare del trattamento dei dati acquisiti tramite il presente sito informa l’utente che tale sito web non utilizza cookie di profilazione al fine di inviare messaggi pubblicitari in linea con le preferenze manifestate nell'ambito della navigazione in rete. Il presente sito installa cookies di terze parti. La prosecuzione della navigazione, compreso lo scroll ed il click su elementi del sito, equivale a consenso.
Per maggiori informazioni, anche in ordine ai cookies tecnici utilizzati dal sito, e per negare il consenso all’installazione dei singoli cookie è possibile consultare l’informativa cookies completa

Scarso rispetto delle norme di prevenzione del contagio da Covid-19 nelle attività commerciali, i sindacati richiamano l'attenzione delle Associazioni datoriali

CommercioGenova , 24 novembre 2020. Le Organizzazioni Sindacali di categoria del Commercio – Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil – lamentano una situazione di scarso rispetto delle norme di prevenzione del contagio da Covid-19 in molte attività commerciali, in particolar modo nella grande distribuzione. Alcune aziende sono più ligie al rispetto delle regole, altre inadempienti.

Infatti, nonostante sia stato condiviso un Protocollo tra Governo e Parti Sociali per stabilire quali criteri adottare, spesso questi non vengono rispettati. Il numero massimo di persone consentito all’interno dei punti vendita, a seconda della metratura, risulta a nostro avviso in molti casi eccessivo rispetto alla effettiva fruibilità degli spazi interni, dai quali vanno escluse le zone non calpestabili (scaffalature, casse, banchi frigo, espositori…). Oltre a ciò si deve considerare che all’interno dei negozi non sempre è possibile gestire correttamente la distribuzione delle persone, che tendono ad assembrarsi in alcune zone a seconda dello spazio disponibile e che non sempre adottano comportamenti corretti.

Come nei supermercati dove sono in uso le casse cosiddette “veloci”, che prevedono il pagamento della spesa in autonomia ma con l’assistenza di un addetto, con il quale si verifica un contatto senza distanziamento né barriera protettiva. Il contingentamento, che nella prima ondata veniva gestito con maggiore attenzione, oggi è completamente trascurato. Affiggere un cartello all’ingresso che recita quante persone possono entrare non è misura sufficiente a garantire la prevenzione del contagio. Inoltre l’ultimo DPCM ha fortemente consigliato di far entrare una persona per nucleo familiare; raramente ciò viene fatto rispettare.

La misurazione della temperatura corporea all’ingresso non è misura obbligatoria ma fortemente consigliata, così come tornare agli ingressi contingentati controllati dagli addetti alla vigilanza; la sanificazione degli ambienti viene fatta soltanto se si verifica un caso di positività in azienda, mentre le pulizie ordinarie spesso lasciano a desiderare. I guanti a disposizione della clientela non vengono sempre forniti né si controlla che venga utilizzato il gel sanificante all’ingresso.
Come fatto già anche a livello nazionale, richiamiamo l’attenzione delle Associazioni datoriali al rispetto dei protocolli da parte delle aziende a loro aderenti. Così come abbiamo ritenuto necessario richiedere un incontro all’Amministrazione Comunale genovese affinché intervenga con disposizioni più stringenti.

Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil ribadiscono come la prevenzione ed il contrasto al rischio di contagio siano fondamentali per la tutela della salute delle lavoratrici e dei lavoratori ed un contributo ad evitare il propagarsi del virus.
Per le Segreterie unitarie territoriali

Fabio Piccini (Filcams Cgil), Silvia Michela Avanzino (Fisascat Cisl), Cristina D’Ambrosio (Uiltucs Uil)

Stampa