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IMMIGRAZIONE, UNA RISORSA PER LA NOSTRA ECONOMIA

ImmigratiClandestini

Secondo gli ultimi dati disponibili dell'Ufficio Nazionale Antirazzismo, nella provincia di Genova su un totale di 854.099 abitanti gli immigrati sono 70.752: a questi vanno aggiunti i 3.464 che nel 2015 hanno ottenuto la cittadinanza italiana, per un totale di 74.216 persone, quasi il 9% 

della popolazione dell'area metropolitana. Sempre in provincia la situazione lavorativa per la componente straniera registra una diminuzione del tasso di occupazione dal 64% al 56% negli ultimi 3 anni; il 9,2% del lavoro autonomo è costituito da imprese di persone nate all’estero (con un aumento negli ultimi 8 anni del 20%). Il mercato del lavoro degli immigrati ha subìto negli ultimi 5 anni una perdita nella provincia di Genova di circa 1.500 posti. 

Dopo l’aumento esponenziale della popolazione immigrata nel periodo 1994-2014 (nella città di Genova in vent'anni si è passati da 6.182 persone a oltre 57.000) gli stranieri presenti nell’ambito cittadino sono rimasti sostanzialmente stabili. Questo dimostra che ad un calo del flusso di ingresso è corrisposto un importante e significativo processo di radicamento sul territorio, l’acquisizione della cittadinanza fotografa il desiderio di insediarsi e sentirsi parte della comunità. Nonostante un impianto normativo fortemente orientato ai princìpi dello ius sanguinis, che limita l’acquisizione della cittadinanza per le seconde generazioni, queste rappresentano una voce di fondamentale importanza del bilancio demografico (su 80.075 alunni iscritti alle scuole della provincia, gli stranieri sono 11.167, il 13,9%, dati Ministero dell'Istruzione). 

Il Centro Studi della Cisl prevede che nel 2030, se saranno confermati gli attuali trend migratori, le persone nate all’estero inserite nel mondo del lavoro in Italia raddoppieranno (da 2 milioni a 4 milioni). Il contributo al pil crescerà conseguentemente dal 9% attuale al 15%. Oggi in provincia di Genova la stima fra tasse versate dagli immigrati e quello ricevuto si ha un saldo positivo di oltre 3 milioni euro. L’immigrazione ha insomma un effetto positivo sulla nostra società: demografico, occupazionale, finanziario. Quindi è tempo di pensare, forse, che quello che “spendiamo” per l’immigrazione non è un costo ma un investimento. Nella costruzione di un modello di integrazione con la popolazione immigrata è urgente perseguire, a nostro avviso, quello di una solidarietà sostenibile capace di abbinare diritti, doveri, responsabilità, sicurezza e legalità. 

Remigio D'Aquaro, presidente Anof Cisl Liguria

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