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Maestripieri: “Con lo stop alle grandi opere il ministro Toninelli rischia di far chiudere la Liguria per fallimento. Regione, comuni, parlamentari liguri e parti sociali facciano massa critica per impedire questa scelta"

Maestripieri 800x600Genova, 01-08-2018: "In un quadro di contrazione dell'occupazione condizionato anche dall'incertezza dell'orientamento del nuovo governo, ben identificata nella nomina di uno "scettico" in tema di grandi opere come il ministro Toninelli, la dichiarazione ufficiale dello stop ad opere già progettate e, alcune, già finanziate almeno in parte, rappresenta un fortissimo ostacolo alla ripresa economica del Paese

l’incubo che diventa realtà, il colpo di grazia alla speranza delle aziende di poter rilanciare la propria attività, la deliberata decisione di seppellire le speranze di sviluppo della Liguria e dell’Italia".

Lo dice Luca Maestripieri, segretario generale di Cisl Liguria.

"I cantieri della gronda - prosegue Maestripieri - dovevano partire alla fine dell'anno, avrebbero creato migliaia di posti di lavoro tra diretti e indotto, potenti ricadute sul territorio e, alla fine, Genova e la Liguria avrebbero una infrastruttura in grado di incentivare l'export, il turismo, ma soprattutto le attività portuali. Il costo complessivo della gronda è sui 3 miliardi di euro, di cui 1,8 miliardi di euro già finanziati da Società Autostrade. Tutto denaro che si sarebbe trasformato in posti di lavoro e ricchezza per la nostra regione che, tutti sanno, soffre di gravi deficit infrastrutturali. Tra le opere che una decisione scellerata del ministro congela c'è poi anche il Terzo Valico, in concreto stato di avanzamento”.

“Lo stop alle opere - aggiunge il segretario generale Cisl Liguria - cancellerebbe in un soffio migliaia di posti di lavoro nell’edilizia e poi a cascata su tutti gli altri settori. Il congelamento e il rinvio sine die della decisione è ancora peggiore, farà scappare gli investimenti e gli investitori . La perenne campagna elettorale condotta fino ad ora ha spianato la strada a una decisione che punta a realizzare quella “decrescita felice” che è falsa e carica di effetti negativi per tutti”.

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